L’ORATORIO SAN BARTOLOMEO

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La Storia dell’Oratorio

L’Oratorio di San Bartolomeo (oggi denominato Oratorio dei Santi Fanciulli) é dedicato a San Bartolomeo Apostolo ed è la struttura più vecchia tra quelle citate. Costruito in un’epoca non precisata, ma comunque antecedente all’anno 1200, era a quei tempi dimora dei monaci benedettini e fu poi acquistato, attorno all’anno 1280, dai frati francescani. In origine di dimensioni molto più ridotte delle attuali fu sottoposto, a partire dal XV secolo, ad una serie di rifacimenti ed ampliamenti fino all’anno 1860 data in cui i frati francescani furono costretti ad abbandonarlo. Di seguito la storia come descritta dal Canuti nel suo libro del 1926.

“Prossimo alla chiesa di S. Francesco è l’antichissimo Oratorio di S. Bartolomeo già esistente quando i francescani ebbero dai Padri Benedettini il luogo dove sorse poi il Convento e la Chiesa di S. Francesco. In origine era pubblico Oratorio, dove è fama che, nel 1257 S. Bonaventura abbia tenuto un congresso di saggi e dotti religiosi, per giudicare della dottrina del Beato Giovanni da Parma, ex Generale dell’Ordine, accusato di eresia. Gli storici paesani hanno poi raccolta la tradizione, che in questo Oratorio, nel 1270, fu tenuto un Capitolo Generale dell’Ordine. Si sa di più che in esso S. Bonaventura pronunziò un eloquente sermone sulla Eucaristia, conservatoci, insieme con gli altri discorsi, dal suo compagno Fra Marco da Montefeltro, e che può leggersi nel manoscritto dello stesso Fra Marco all’Ambrosiana di Milano. Il sermone è alla Domenica “Laetare Jerusalem,, ” Sermo fratris Bonaventurae apud Castrum Plebis,. Registriamo ancora che, circa l’anno 1426, S. Bernardino da Siena, in una delle sue fruttuose peregrinazioni, fermatosi in Castel della Pieve per promuovervi l’esercizio della carità verso i poverelli, istituì in questo Oratorio la Confraternita della Misericordia, la quale vi rimase fino all’anno 1567. In processo di tempo l’Oratorio si trasformò in refettorio dei Frati; poi, in seguito, ridotto in cattive condizioni, fu adibito per magazzino e quasi abbandonato. In tempi a noi più recenti, in questo locale, che conservava sì belle tradizioni, fu depositato legname e calce.”

Molti anni dopo l’Oratorio divenne un centro di aggregazione e un’officina dei mestieri, a tal scopo recuperato da anni di oblìo dopo l’allontanamento dei frati francescani che lo avevano abitato sino al 1860. Nacque così nel 1939, a ridosso della seconda guerra mondiale, ad opera di Mons. Luigi Perriccioli, il laboratorio artigianale “Divina Provvidenza” dove i giovani pievesi potevano imparare un mestiere e dedicarsi ad un’arte. Le materie insegnate, ma soprattutto praticate, erano le più disparate partendo dalla falegnameria, il teatro, la musica e il disegno sino alle materie tecniche. Tutto al fine di dare i rudimenti fondamentali ai futuri artigiani e artisti, fossero questi falegnami o cantanti.

Ma la guerra diede un duro colpo all’officina. I giovani partivano per il fronte e la priorità divenne dare accoglienza ai poveri fanciulli rimasti soli e in povertá dandogli istruzione e preparazione professionale: l’oratorio accolse il Rifugio Maria Immacolata che poi divenne l’Opera Salviamo il Fanciullo.

Passata la seconda guerra mondiale, forte del sostegno del proprio Vescovo e con l’aiuto concreto e benevolo della Marchesa Rita Caetani Della Fargna si diede il via ai lavori per la realizzazione dell’edificio che avrebbe dovuto accogliere i fanciulli orfani e abbandonati dando istruzione e competenze professionali. L’opera purtroppo rimase incompiuta a seguito della malattia di Don Luigi Perriccioli ed il suo successivo trasferimento a Viterbo, sua città natale.

Nonostante gli anni ’50 abbiano visto un proliferare di iniziative sospinte da un’aumentata fede religiosa, specialmente mariana, con la scomparsa di Mons. Perriccioli molte delle attività da lui create, i laboratori, il teatro, l’Azione Cattolica si esaurirono poco prima del 1960. Rimase solo la Schola Cantorum e, quello che é piu importante, una grandissima fede mariana. Nel 1962 i locali dell’opera divennero sede distaccata dell’Istituto per il recupero dei poliomelitici e negli anni ’70 sino ai giorni nostri sede di varie associazioni a scopo umanitario e luogo di attività ricreative, pellegrinaggi, grest, attività pastorali e di catechesi.

Per visionare tutte le iniziative dell’Oratorio vi invitiamo ad iscrivervi al gruppo Facebook Amici dell’Oratorio di Città della Pieve https://www.facebook.com/groups/181684991844795/

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