IL CORO
L’antico coro fu costruito da Bernardino di Lazzaro, legnaiuolo di Perugia. Il lavoro gli fu affidato nel 1507 ma dovette essere portato a termine parecchio tempo dopo. A causa di esso, nacque tra l’artista ed i Frati Francescani una lunga lite, che si risolvette con un atto di transazione, datato 8 luglio 1518. Il coro è in legno di noce, semplice ma elegante .
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L’ORGANO
L’organo del Santuario della Madonna di Fatima di Città della Pieve venne costruito nel 1968 dalla “FABBRICA DI ORGANI L.R. PINCHI & FIGLIO”, come riportato sulla targhetta posizionata sopra la tastiera. Lo strumento fu sottoposto ad interventi di manutenzione nel 1973 e nel 1976 per opera della “DITTA GIANCARLO MAGGIO” di Siena, come riportato sulla targhetta posizionata sul pannello posteriore della cassa.
Nella sua struttura originaria lo strumento, realizzato a sistema semimultiplo, utilizzava quattro serie di canne (Principale, Bordone, Viola e Voce Celeste) per dar vita a vari registri distribuiti su un unico manuale di 61 tasti e una pedaliera di 30 pedali.
Tutto il materiale era collocato all’interno di una semplice cassa lignea dotata di gelosie nella parte superiore e azionate meccanicamente dalla staffa dell’espressione posta sopra la pedaliera. La consolle era inserita nella parte anteriore della cassa.
I registri, divisi in bassi e soprani con spezzatura fra fa3 e fa#3, erano azionati da placchette in materiale plastico poste sopra la tastiera. La disposizione fonica risultante era la seguente:
Tastiera di 61 note do-do, spezzata fra il fa# e il sol della terza ottava. Pedaliera radiale concava di 30 note do-fa. 18 placchette di registrazione disposte su unica fila sopra la tastiera. 5 pistoncini al manuale per Pianissimo, Piano, Mezzoforte, Forte e Fortissimo.
Staffa per l’Espressione.
PEDALE
Bordone acustico 16’
Basso ped. 8’
MANUALE
Principale 8’
Ottava 4’
Decimaseconda 2′ 2/3’
Decimaquinta 2’
Ripieno combinato
Bordone bassi 8’
Bordone soprani 8’
Flauto 4’
Flauto soprani 4’
Nazardo 2′ 2/3’
Nazardo soprani 2′ 2/3’
Dulciana 8’
Dulciana soprani 8’
Celeste 8’
Oboe combinato
Tremolo
Mantice contenuto all’interno del basamento, con alimentazione mediante elettroventilatore. Trasmissione elettrica a sistema multiplo.
Lo strumento versava da anni in condizioni di notevole degrado, che ne rendevano impossibile l’utilizzo. Di conseguenza, il Rettore dell’epoca Don Aldo Gattobigio, prese la decisione di recuperarlo ed ampliarlo ove possibile.
I lavori vennero affidati, nell’anno 2015, alla Ditta “Eugenio Becchetti & co. s.a.s.” che, con un intervento durato fra progettazione ed esecuzione circa due anni, ha completamente rivisto la fisionomia dello strumento sostituendo le vecchie centraline elettromeccaniche con nuove centraline digitali, separando la consolle dal corpo strumento (portandola a due tastiere) e aggiungendo alcune serie di nuove canne: Subbasso 16’ e Duodecima 2’2/3.
La disposizione fonica risultante dopo l’intervento è stata la seguente:
Due manuali di 61 tasti
Pedaliera di 30 pedali
I° MANUALE
1-Principale 8’
2-Ottava 4’
3-XII
4-XV
5-XIX
6-XXII
7-XXVI
8-XXIX
9-Flauto 8’
10-Flauto 4’
11-Dulciana 8’
12-Unda Maris
II° MANUALE
13-Bordone 8’
14-Flauto 4’
15-Nazardo 2’ 2/3
16-Silvestre 2’
17-Cornetta 1’ 3/5
18-Piccolo 1’
19-Cimbalo due file
20-Viola 8’
21-Fugara 4’
22-Celeste 8’
PEDALE
23-Subbasso 16’
24-Quinta 10’ 2/3
25-Bordone 8’
26-Basso 8’
27-Ottava 4’
28-Flauto 4’
29-XII 2’ 2/3
30-XV 2’
Unione I° manuale al pedale
Unione II° manuale al pedale
Unione manuali
Tremolo su tutto lo strumento
Staffa per il Crescendo
Staffa per l’Espressione
Traspositore -4 / +3 semitoni
E’ stata anche aggiunta una serie di gelosie sulla parte anteriore in modo da ottimizzare la diffusione del suono. Le placchette dei registri sono state realizzate con legno di cipresso inciso al laser.
Durante i lavori si è deciso anche di intervenire sull’aspetto estetico dello strumento, per renderlo adeguato al nuovo posizionamento in piena vista alla sinistra del presbiterio.
Si è operato quindi aggiungendo una nuova facciata in rame lucidato e laccato e posizionando le sei canne maggiori del Subbasso 16’ ai lati della facciata, valorizzandole con una decorazione pittorica interamente realizzata a mano dalla Dott.ssa Elvira Becchetti che ha anche progettato e realizzato la grata traforata. Tale grata, porta dipinta nel cartiglio centrale la lettera “M” ,iniziale del nome della Vergine a cui è dedicato il Santuario.